L’Ecodesign è una metodologia progettuale secondo la quale l’intero ciclo di vita del prodotto – produzione, uso e dismissione – deve essere tenuto in considerazione in fase di progettazione. Il centro e l’obiettivo devono essere il benessere dell’ambiente e dell’essere umano, come abitante del mondo e come membro di una società, in un rapporto di connessione e ciclicità.
Si parla quindi di progettazione dalla culla alla culla, che sostituisce quella dalla culla alla tomba. I vantaggi che ne derivano sono consistenti e coinvolgono i livelli economico, sociale e ambientale.
Ecco degli esempi di oggetti progettati secondo alcuni principi che l’Ecodesign segue e applica, tratti dal libro Design Sostenibile, di Paolo Tamborrini, professore del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino.
Design per riduzione – Ghiacciolo Liuk – Algida 1991

Il bastoncino commestibile sostituisce quello di legno, così l’intero prodotto può essere mangiato. (fonte immagine: grazia.it).
Design per riduzione – Campagna pubblicitaria “Use only what you need” – Denver Water, 2006
La Denver Water spinge i consumatori verso un comportamento sostenibile di utilizzo dell’acqua. Un progetto grafico che critica la grande quantità di spazio dedicato alla comunicazione commerciale, perché qualsiasi tipo di progetto ha responsabilità ambientale. (fonte immagine: denverwater.org)
Riuso – Contenitore di Nutella – Ferrero dal 1964
Il packaging può essere riutilizzato nella maggior parte dei casi, ma di solito il consumatore tende al comportamento usa e getta. Per questo Ferrero mette degli incentivi a farlo, attraverso dei semplici segni di forma e decorazioni evidenzia che il contenitore della Nutella è appunto un contenitore di vetro, riutilizzabile come bicchiere o altro. (fonte immagine: arteficegroup.com)
Riuso – Borsa Freitag – Fratelli Freitag 1993
Si tratta di una borsa realizzata con i teloni in PVC dei camion. Il loro carattere robusto, infatti, era perfetto per proteggere i disegni dei progettisti, i fratelli Freitag. Le rifiniture sono fatte con i copertoni delle biciclette e la tracolla è una cintura di sicurezza in disuso. I colori sgargianti e i ritagli manuali rendono unico ogni pezzo. (fonte immagine: freitag.ch).
Riciclo – Anta per mobili da cucina Riciclantica –Valcucine 2006

Riciclantica ha varie attenzioni che la rendono sostenibile. Ad esempio, è composta da un telaio in alluminio senza giunzioni per garantire una riciclabilità totale. Inoltre, è leggera per favorire il trasporto, è anti-impronta e antigraffio per facilitare la manutenzione, è disassemblabile e riciclabile. L’anta, poi, ha una membrana interna che si gonfia e si deforma grazie a tante piccole nocche che determinano la spinta verso l’esterno. Si tratta di un sistema ispirato alla pelle del coccodrillo, secondo il metodo progettuale della biomimesi. (fonte immagine: valcucine.com)
Piegare e compattare – Imbuto pieghevole Funnel – Normann Copenaghen, 2004
Il corpo in gomma morbida acquista volume solo durante l’uso, così può adattarsi alle varie forme e può essere riposto occupando poco spazio, come se fosse un piatto. In questo modo si agevolano il trasporto e lo stoccaggio. Inoltre la monomatericità lo rende un oggetto sostenibile sul piano ambientale. (fonte immagine: madeindesign.it)
Flessibilità – Cartamodello Burda – Aenne Burda 1952
Per gli appassionati di ago e filo, la storica Burda fece dei cartamodelli unici per adulti e bambini con semplici spiegazioni che guidano nella produzione di vestiti in casa propria. (fonte immagine: appesoaunfilo.com).
Materia– Packaging per alimenti – Ecolean 1996
Sono gli involucri alimentari a costituire la percentuale maggiore di materiale che finisce in discarica. Ecolean, azienda svedese, realizza i packaging a partire dal carbonato di calcio, cioè il comune gesso, mischiato con polietilene e polipropilene per ottenere flessibilità. Il carbonato di calcio si trova in natura in grande quantità e la sua estrazione è semplice e poco dispendiosa di energia. Dopo l’uso può essere incenerito e il carbonato di calcio torna in natura. La forma è studiata per essere flessibile, leggera e autoportante; il materiale mantiene con efficacia la freschezza dei prodotti. (fonte immagine: ecolean.com).
Hai curiosità su altri tipi di oggetti che fanno parte della tua vita giornaliere? Ti aspetto nei commenti.
Sono un’eco-designer, laureata al Politecnico di Torino. Il mio obiettivo è dedicare la mia vita professionale alla sostenibilità, progettando secondo il buon design per soddisfare i bisogni reali delle persone e della società.
Ciao,sono Lisa una studentessa di design all’accademia albertina di Torino. Essendo che mi piacerebbe frequentare la magistrale di EcoDesign al politecnico ora sto svolgendo la mia tesi triennale sul design ecologico. Sono molto interessata all’articolo che hai scritto e avrei una domanda riguardo il prodotto dell’azienda Ecolean…Una volta incenerito il gesso torna in natura ? Non subisce contaminazioni dalle plastiche aggiunte per realizzare il prodotto ? Scrivo a te poichè l’azienda sul suo sito parla di un recupero di energia tramite incenerimento ma non di recupero della materia prima. Sono molto interessata a questo aspetto spero tu possa rispondermi.
Grazie in anticipo
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Ciao Lisa, sono contenta che ti sia incuriosita. Si tratta di un’ottima domanda. La mia fonte, il libro Design Sostenibile del professor Tamborrini, afferma che il carbonato di calcio torna in natura, ma se vuoi ulteriori approfondimenti ti suggerisco di contattare l’azienda direttamente. In bocca al lupo per i tuoi studi e complimenti per la scelta!
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